VILLAS IN UMBRIA & THE BORDERS of TUSCANY
by Studio Tecnico Romizi

ARCHITECTURE: portals in Arrone

cenni di presentazione e schede a cura dell'architetto Maurizio Pucci

CENNI DI PRESENTAZIONE
ARRONE (TR)


Arrone sorge all'estremo sud della Provincia di Terni, ai confini del Lazio, tutto stretto entro la cerchia di mura, con bastioni circolari e porta castellana.
Rappresenta il tipico borgo munito e, anche se non arroccato su un rilievo, prende la forma tentacolare, adagiandosi all'acclività del terreno.
Così le sue strade, o meglio vicoli, si sviluppano in continui saliscendi, fino a raggiungere, l'alta torre che svetta sui tetti del borgo.
Già in epoca romana vi era forse un insediamento ma, di sicuro, fu edificata prima dell'anno Mille dai nobili Arroni, che dominarono fino al sec. XIV.
Alla fine del sec. XIII, grazie all'enorme fama che riscosse San Francesco d'Assisi, si insediarono ad Arrone i Francescani, in un convento soppresso nel '600.
Come tutti i nuclei di confine fu teatro di svariate contese fino alla sottomissione definitiva a Spoleto e, quindi, alla Santa Sede.
Questi centri passarono da una certa autonomia politica nell'età comunale alla sottomissione di potenti Famiglie, facendo nascere le cosiddette Signorie di fatto, molto autonome rispetto al potere centrale che, per ovvi motivi di ordine e di sicurezza, assecondava questi governi, soprattutto nelle zone di confine più lontane, quasi come cuscinetti strategici.
Ripercorrere con la memoria la travagliata storia di Arrone mi offre il destro per allargare lo sguardo fin oltre i suoi confini localmente intesi.
Infatti Arrone, come ho già accennato, è un elemento di quella punteggiatura difensiva di un dominio, comune a tantissimi piccoli centri, troppo speso dimenticati a favore delle grandi città che, sicuramente, fanno affidamento proprio a loro per raggiungere o mantenere la saldezza del potere.
E' questo un fenomeno diffuso in tutta Italia e non solo in Umbria: questi caposaldi sono i primi ad essere attaccati e distrutti, devono contribuire alle ingenti spese per la manutenzione e ricostruzione delle mura, e vivono in un clima di continua incertezza. Mi piace a questo punto ricordare un fatto storico che cambierà, almeno per mezzo secolo, questa instabilità: la Pace di Lodi del 1454.
Tutta l'Italia troverà un assetto stabile, regolando i confini delle varie ingerenze politiche che durerà fino allo scadere dello stesso secolo. A fianco dei grandi stati, come il Regno di Napoli, lo Stato Pontificio, il Ducato di  Milano, le Repubbliche di Venezia e Firenze, si consolidano anche piccoli Ducati. Questa configurazione, da un lato garantiva la stabilità politica che portò, con il crescente miglioramento economico, alla grande epoca del Rinascimento ma, dall'altro lato, impedì la nascita di uno Stato Unitario, come, per esempio era già consolidato in Francia e Spagna..
 
BIBLIOGRAFIA
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta, Dizionario, Foligno 1982, ad vocem

scheda 28

scheda 16 e 31

scheda 62

scheda 67

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